Se si pratica correttamente, con costanza e adottando le giuste strategie, il digiuno intermittente è una pratica facile, comoda e meravigliosamente salutare. Ma andiamo per passi: la prima cosa è capire di cosa stiamo parlando. Per digiuno intermittente si intende una forma di digiuno breve

Luglio 2022

IL DIGIUNO INTERMITTENTE: LA FORMA DI DIGUNO PIU’ FACILE DAI MILLE BENEFICI

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Se si pratica correttamente, con costanza e adottando le giuste strategie, il digiuno intermittente è una pratica facile, comoda e meravigliosamente salutare. Ma andiamo per passi: la prima cosa è capire di cosa stiamo parlando.

Per digiuno intermittente si intende una forma di digiuno breve praticato nell’arco della giornata in cui si contraggono le ore in cui si mangia e si allungano le ore in cui non si mangia.

 Le forme di digiuno intermittente più praticabili sono:

  • il digiuno intermittente di 12 ore in cui trascorrono 12 ore tra un pasto ed il successivo: si effettua, in genere, l’ultimo pasto a cena entro le ore 19 e si digiuna fino alle ore 7 del giorno successivo,
  • il digiuno intermittente di 18 ore in cui trascorrono 18 ore tra un pasto ed il successivo: si effettua, in genere la colazione e poi il pranzo verso le ore 14 e si digiuna fino alla colazione del giorno successivo alle ore 8 saltando la cena,
  • il digiuno intermittente di 24 ore in cui si mangia 1 sola volta al giorno tipicamente a pranzo e poi si mangia a pranzo del giorno successivo, si tratta della forma adatta per chi è già allenato al digiuno di 18 ore. E’ chiamato anche OMAD – One Meal a Day.

Il dott. Jason Fung, medico nefrologo canadese che utilizza il digiuno nel suo protocollo curativo afferma che “(…) quando si digiuna l’organismo non si spegne ma si limita a cambiare fonte di combustibile, passando dal bruciare cibo ingerito al bruciare grasso corporeo”.

Il tutto grazie alla diminuzione dei livelli di insulina presenti nel sangue che consente all’ormone glucagone di attingere alle grandi scorte di grasso presenti nel corpo, per vivere.

Non si tratta di un processo “anomalo” anzi, possiamo dire che siamo “geneticamente programmati” per digiunare: nella storia spesso l’uomo ha vissuto in epoche e in luoghi dove il cibo era periodicamente scarso, periodi di carestia e di guerra, di difficoltà climatiche e questo ha prodotto in lui speciali meccanismi di adattamento che gli hanno consentito di vivere ugualmente.

Se poi guardiamo alla storia e alle varie culture, possiamo osservare che il digiuno è stato praticato per millenni, in forme anche molto diverse, spesso connesse a speciali ricorrenze religiose o pratiche spirituali. Basti pensare, ad esempio, al Ramadan dei musulmani, il digiuno degli ortodossi, il digiuno periodico dei cristiani a quello legato alle fasi lunari dei buddisti.

Inoltre, se osserviamo gli animali, il digiuno è sempre la prima via curativa che scelgono se sono allo stato libero.

Nel mondo moderno invece, siamo abituati a tre pasti quotidiani e spesso a diversi spuntini e bevande corroboranti come caffè, cappuccino, succhi… L’idea di consumare spuntini tra un pasto e l’altro è stata pubblicizzata da alcune diete e soprattutto dall’industria produttrice di snack, giustificata dall’idea di diminuire l’apporto calorico dei singoli pasti e di stimolare il metabolismo, senza considerare invece che si arriva così a stimolare più volte l’appetito con picchi e cali dell’insulina (e dell’energia) e a favorire l’accumulo di grasso.

In realtà recenti ricerche scientifiche dimostrano che, quante più ore si lascia l’organismo a riposo e quindi quante più ore intercorrono tra un pasto e l’altro, tanto più si alleggerisce l’organismo che riesce quindi a dedicarsi ad attività di rigenerazione, di ricostruzione e di utilizzo delle riserve adipose a fini energetici.

Oggi, infatti, mangiamo troppo e siamo sempre pieni, spesso mangiamo pure per noia, ci riempiamo sempre e non diamo al corpo il tempo di svuotarsi consumando quello che ha accumulato. Risultato: il grasso aumenta sempre più diventando molto pericoloso, soprattutto se è viscerale e concentrato sull’addome, la classica pancia.

Ma cosa succede quando si digiuna?

Il corpo non ricevendo cibo non dispone più del carburante principale ossia il glucosio ed è obbligato a ricorrere all’altro carburante che sono i grassi (shifting metabolico). Il pancreas smette di produrre insulina dal momento che non c’è più glucosio in circolo, il cortisolo “avverte” il cervello che manca nutrimento e che bisogna iniziare ad attingere alle scorte di grasso accumulate.

Viene quindi stimolato il pancreas a produrre glucagone ormone antagonista dell’insulina che, tra le sue molteplici funzioni, per prima cosa stimola l’utilizzo del glicogeno (zucchero di riserva) immagazzinato nel fegato e nei muscoli e successivamente mobilizza i grassi delle cellule adipose, li porta nel fegato per la loro ossidazione e trasformazione in corpi chetonici e quindi in energia.

Durante il periodo di digiuno nel nostro corpo accadono delle cose davvero straordinarie:

  • il metabolismo si riattiva con la riduzione del peso corporeo,
  • il detox profondo del fegato viene attivato liberando tossine anche le più datate,
  • il livello di infiammazione si riduce ovunque si trovi nel corpo,

  • le prestazioni mentali, la concentrazione, l’energia e la forza vengono potenziate,
  • si previene la neuro degenerazione,

  • le cellule staminali vengono prodotte ed attivate per la rigenerazione cellulare,
  • i processi di aging rallentano stimolando la longevità,
  • le cellule morte e “difettose” sono eliminate attraverso un vero e proprio meccanismo di “autonutrizione” (autofagia) in cui il corpo mangia se’ stesso nelle parti che non servono più e che sono danneggiate,

  • il sistema immunitario viene potenziato.

Si pensi che bastano solo 24 ore di digiuno perché tutto nel nostro corpo venga completamente rinnovato e rivoluzionato: ogni meccanismo fisico e mentale viene riattivato e pulito.

Un vero e proprio miracolo!.

Ma attenzione: per rendere l’esperienza facile e maggiormente efficace è necessario diventare un “bruciatore di grassi” ossia iniziare a seguire uno stile nutrizionale che usi i grassi come carburante principale eliminando zuccheri e riducendo i carboidrati, aumentando i grassi sani e assumendo le proteine secondo il proprio fabbisogno corporeo.

Se desideri sperimentare questa pratica per utilizzarla al bisogno quando meglio credi, è preferibile affidarsi, quanto meno la prima volta, ad un professionista per acquisire tutte le conoscenze, le raccomandazioni utili ed i suggerimenti per rendere l’esperienza facilmente praticabile.

Il Naturopata ti accompagna in questa meravigliosa avventura che ti aprirà orizzonti nuovi di bellezza, benessere fisico, mentale e spirituale.

Il digiuno intermittente non è consigliato alle donne in gravidanza ed allattamento, ai bambini e ragazzi al di sotto dei 18 anni, a chi è sottopeso, a chi sta attraversando un periodo di forte stanchezza, a chi ha problemi di salute particolari o assume quotidianamente farmaci che non si possono eliminare.

Fonti:

J. Fung, J. Moore, “The complete guide to fasting”, Victory Belt Publishing, 2016

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